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Robert Parker Jr – tentativo di riassunto – VIII

3 October 2020, by Andrzej Szadkowski

Quando il Decanter britannico  ha accettato Robert Parker Jr  nella sua Hall of Fame per il 2020, ha scritto in un articolo online: “Ha ricevuto le più alte onorificenze civili offerte a persone in Francia (Ufficiale della Legione d’Onore, assegnato dal Presidente Chirac), in Italia (Commendatore dell’Ordine Nazionale al Merito, assegnato dal Primo Ministro Silvio Berlusconi e dal Presidente Carlo Ciampi)e in Ispagna (Grande Croce dell’Ordine del Merito Civile). I suoi successi sono sorprendentemente inosservati negli Stati Uniti, dove i suoi unici riconoscimenti al di fuori del mondo del vino provengono dallo stato del Maryland e dalle istituzioni accademiche:  un umile omaggio al grande americano che ha dominato il suo campo in tutto il mondo per tre decenni.” Beh, è vero.

Ciò conferma la mia ipotesi che l’interesse americano per il mercato europeo del vino sia stato effettivamente utilizzato dai viticoltori americani, in particolare in California e che il mercato del vino negli Stati Uniti abbia utilizzato il Parker come strumento di marketing. Una carriera vertiginosa non è niente di speciale per l’America, è incisa in un messaggio genetico americano, perché „the best is yet to come„. L’Europa si ricorda del Parker perché ne guadagnava prima di tutto.

Però forse non tutti. Quelli che avevano già qualcosa guadagnato. Le fortune sono state fatte sulle rive della Gironda, in Borgogna, o sul Rodano e sono state limitate a quegli ambienti che avrebbero potuto essere abbastanza sfacciati da aumentare i prezzi del 500% in linea con la tendenza impostata dal brillante critico. Non era un fenomeno universale, c’erano luoghi di ribellione contro l’uniformazione del gusto, penso che la Borgogna sia stata prima a mettersi contro, ma in generale era così. Non c’è da stupirsi che proprio la Francia non abbia dimenticato il Parker.

La Spagna guadagna ancora dal mito del Parker, anche se ci sono rondini di disobbedienza. Infatti oggi Robert Parker Jr, o meglio una volta il suo Wine Advocate, ha poco a che fare con l’America. Wine Advocate appartiene a Michelin, quindi alla Francia.  Allora perché l’America dovrebbe  ammirarlo? Mazze simili sono in ogni zaino americano.

Ci sono sempre stati amici importanti in Italia, e gli amici del Parker ci continuano a amarlo. In Piemonte e in Toscana, prima di tutto. C’erano sempre conoscenze buone e Gaja non n’è privato. A livello globale, però, il fenomeno del Parker, guardandolo, ha fatto guadagnare maggiormente la Francia che sa essere generosa con chi le aveva dato l’anima. Robert Parker Jr certamente si era innamorato della Francia irrimediabilmente, anche se non indiscriminatamente.

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Filed Under: italiano

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Sources

Robert Parker

Jancis Robinson

Hugh Johnson

Franco Ziliani

Andrea Scanzi

Luca Maroni

Daniele Cernilli

Decanter

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